Interno Marche > References > Interni Magazine
L’imprenditore Franco Moschini, già patron del Gruppo Poltrona Frau, ci racconta Interno Marche a Tolentino, atipica casa-museo-hotel, e i motivi della sua nascita
L’imprenditore Franco Moschini, già patron del Gruppo Poltrona Frau, ci racconta Interno Marche a Tolentino, atipica casa-museo-hotel, e i motivi della sua nascita
Che cosa rappresenta per lei Interno Marche?
Franco Moschini: Esattamente il racconto di ciò che è successo a Tolentino come in altri territori e distretti produttivi del nostro Paese: il passaggio del saper fare da una dimensione artigianale locale ad un ambito internazionale, un’evoluzione dovuta certamente anche al fatto di aver integrato le pratiche del design nel secondo dopoguerra. Questo omaggio unico alla sua carriera imprenditoriale si relaziona anche a un preciso progetto di ospitalità, calato nella villa tardo liberty che per sessant’anni è stata la sede della pelletteria Nazareno Gabrielli e dal 1962 anche di Poltrona Frau.
Qual è il significato dell’operazione culturale?
F.M.: L’edificio che ospita l’hotel, Villa Gabrielli, è testimone della rilevante evoluzione dalle pratiche legate all’arte applicata nella prima metà del ’900 verso nuovi modi di pensare e sviluppare prodotti, anche grazie al design. Un filo rosso che identifica una capacità da tutti riconosciuta, parte importante del dna del Made in Italy: la vocazione del Maceratese a quella che da sempre chiamo la cultura del “bello, buono e ben fatto”. La mia intenzione, tramite l’ospitalità, è di portare questa cultura all’attenzione del mondo, offrendo al visitatore l’opportunità di viverla e di conoscere il territorio e la industriosa comunità che l’ha generata. Un vero e proprio viaggio nel viaggio.
Con quali criteri sono stati scelti gli oltre 400 pezzi della narrazione di 60 anni di design italiano in questo luogo fuori dal comune?
F.M.: A dire il vero l’arco temporale a cui si riferiscono prodotti, installazioni e opere d’arte supera il secolo, se si pensa che l’edificio e la storia della Nazareno Gabrielli, peraltro raccontata, risale al 1922. La scelta dei 25 nomi (tra progettisti, architetti e designer che hanno fatto la storia del design) ai quali dedicare le camere ha seguito un duplice criterio: sono o sono stati tutti miei amici e/o hanno collaborato strettamente con le aziende di cui, a vario titolo, sono stato titolare: non solo Poltrona Frau ma anche Cassina, Zanotta, Cappellini, Gufram e, oggi, Gebrüder Thonet Vienna. Da Gio Ponti ad Achille Castiglioni, da Massaud a Nendo passando per De Lucchi e Scacchetti. Non solo heritage, quindi, ma anche uno sguardo alla contemporaneità. Oltre a questo l’hotel dispone anche di cinque camere, nella dependance esterna, dedicate ad altrettanti movimenti artistici del Novecento.
Quali prodotti, a suo parere, hanno segnato di più, a livello di gusto e di innovazione tecnologica e tipologica i decenni storici di riferimento?
F.M.: Molti dei pezzi che arredano l’hotel sono iconici e ben si prestano a rappresentare i vari periodi storici. Penso, per esempio, al letto Lullaby e alla toeletta Dilly Dally nella camera dedicata a Luigi Massoni, che raccontano bene, attraverso colori, forme e materiali, la fine degli anni ’60. Riguardo al decennio successivo mi viene in mente l’estroso e provocatorio specchio Ultrafragola di Ettore Sottsass, mentre, pensando agli anni ’80, il divano Ouverture con cui Pierluigi Cerri riuscì a combinare lucidamente un elemento tecnico con l’imprescindibile tradizione manifatturiera artigiana. Il decennio dei Novanta è ben illustrato dalla eclettica poltroncina Hydra di Luca Scacchetti e, spostandoci nei primi dieci anni di questo secolo, ritengo che la Archibald nella camera intitolata a Jean-Marie Massaud possa essere considerata emblematica di come il gesto artigianale si sia saputo evolvere in una grande raffinatezza formale pienamente compiuta. Infine mi piace pensare alla contemporaneità, impossibile da descrivere in modo univoco con un solo oggetto; voglio però citare la poltrona Targa, che accoglie gli ospiti nella hall, un oggetto che amo perché esempio di maestria nel declinare in modo attuale la tradizione costruttiva del legno curvato.
Come vede il design del terzo Millennio? Quale augurio si sente di fare a un giovane designer?
F.M.: Nella mia vita ho avuto la fortuna di aver vissuto molte ‘stagioni’ del design internazionale. Una parola, design, che ormai ha travalicato il suo significato originale per indicare un modus operandi che tocca ambiti molto differenti tra loro. Senza dubbio uno dei temi principali con cui oggi un giovane designer deve necessariamente confrontarsi è quello della sostenibilità, intesa come processo, non solo come prodotto. A contare è il ‘come’, non solo il ‘cosa’ si fa.
La tua esperienza da noi non termina con il checkout, ma continua a vivere online. Seguici ed entra nella nostra social community per avere sempre news e aggiornamenti.
Viale Cesare Battisti, 15
62029 Tolentino (MC)
Italy
Vedi sulla mappa